Autore, politico e imprenditore




Cosa dicono di Fabrizio Camilli
TESTIMONIANZE SULL’AUTORE
Ho avuto il piacere di incontrare il dott. Camilli in diverse circostanze, scoprendo in lui grandi doti di generosità, cultura e conoscenza del mondo imprenditoriale. Ma non per ultima l’amore verso la sua famiglia e l’ambiente che lo circonda. Una persona dai grandi valori.
Appare evidente, in tutte le opere di Fabrizio Camilli, la voglia o forse il bisogno di raccontare il proprio vissuto, un vissuto che attraverso i personaggi che di volta in volta cambiano nome, conserva una autenticità, a volte imbarazzante, a volte ilare, ma il più delle volte cruda e dai risvolti amari.
Ricordare e raccontarsi diviene per l’Autore una sorta di liberazione tendente a traghettare lo stesso da un lungo periodo di vita vissuta con inconscia strafottenza, libero da ogni regola, ad una vita regolata da una consapevolezza che alla fine scoprirà non piacergli.
Un lungo percorso d’introspezione e di analisi di un vissuto non gradito all’indomito giovane uomo che continua imperterrito bruciargli l’dentro.
Dalla presentazione del libro “Siamo tutti una famiglia”
“Siamo tutti una famiglia” è un libro amaro perché denso di cattive novelle e scenari nebulosi che si snodano tra parole scritte come pietre annidandosi nella mente del lettore. Ma è anche un libro positivo perché lascia spazio ai sentimenti autentici che dovrebbero nutrire una famiglia.
Al centro della narrazione – minuziosa e incisiva – una intricata e, per certi versi inquietante, vicenda giudiziaria che si dipana tra mille asperità incrociando, per forza di cose, storie di vita quotidiana di una famiglia leccese ma con il dna romano. Una famiglia come tante altre perché, al di là delle buone intenzioni e dei buoni propositi, talvolta dentro le nostre mura domestiche si nascondono preoccupanti buchi neri riempiti da odio e indifferenza, falsità e pregiudizi, rancori e dissapori.
L’autore veste i panni del narratore per descrivere inganni e intrighi che finiscono per lacerare definitivamente i rapporti familiari. Un fuoco amico dal quale si fa fatica a schivare i colpi letali. Ma Luigi, il protagonista – suo malgrado – di questa storia riesce a trovare la forza e la determinazione per riemergere dal pantano allontanando timori e preoccupazioni, senza lesinare energie fisiche e, soprattutto, psicologiche.
E’ vero, la famiglia del Mulino Bianco così come ci viene propinata dai media non esiste. Ma è assai inquietante e disarmante scoprire infamie e tradimenti conditi da una fragorosa ipocrisia che ben si sposa in un contesto di una città provinciale che fa fatica a scrollarsi di dosso antiche remore e vecchie ruggini levantine.
Ma non tutto è perso. Perché questo libro riesce ugualmente a regalare barlumi di speranza, spiragli di amore e di passione. Emblematico è il rapporto tra Luigi e la madre. Un vincolo inossidabile al tempo e alle miserie quotidiane. E’ il trionfo dei sentimenti e dei valori forti. Un messaggio chiaro che colpisce al cuore. Sta al lettore saperlo cogliere.